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Le autorità sudafricane hanno ufficialmente confermato Sizekhaya Holdings come quarto operatore nazionale della lotteria. Dopo un processo di selezione competitivo e, a tratti, controverso, il consorzio sostenuto da Goldrush è stato scelto come offerente preferito per la licenza della National Lottery e Sports Pool. A distinguere Sizekhaya dagli altri candidati è stato, tra gli altri, l’impegno a cedere la propria proprietà intellettuale (IP) al governo al termine del periodo di licenza.
Uno dei pilastri della proposta vincente di Sizekhaya è proprio questa promessa: trasferire tutta la proprietà intellettuale allo Stato una volta scaduti gli otto anni di concessione. In questo modo, il governo potrà gestire la lotteria internamente, senza doversi più affidare a operatori esterni. Moses Tembe, presidente di Sizekhaya Holdings, ha spiegato: “Abbiamo promesso di consegnare al governo tutta la proprietà intellettuale legata alla progettazione, sviluppo ed esecuzione della lotteria. In questo modo, al termine del nostro mandato, lo Stato potrà contare su competenze e strumenti per gestire autonomamente la Lotto. È anche per questo che crediamo di aver meritato questa opportunità per i prossimi otto anni.”
Questo modello di cessione assicura continuità operativa e mette il governo in condizione di proseguire le attività con un’infrastruttura già pronta, sviluppata appositamente per il mercato sudafricano.
Secondo diversi analisti, una lotteria pubblica presenta numerosi benefici. Prima di tutto, la gestione diretta da parte dello Stato offre maggiore trasparenza e controlli più rigidi, rispondendo meglio alle aspettative dei cittadini.
Inoltre, trattenere una quota maggiore dei ricavi permette di finanziare direttamente programmi sociali e iniziative comunitarie. I proventi della lotteria in Sudafrica vengono spesso destinati a cause importanti come istruzione, lotta alla povertà e servizi sociali. Senza dover pagare margini di profitto agli operatori privati, si libera una quota maggiore per il bene comune.
Infine, l’eliminazione di bandi ricorrenti riduce il rischio di dispute legali e polemiche nella fase di gara, che in passato hanno causato ritardi e tensioni. Una transizione ordinata nel 2034 segnerebbe una svolta rispetto agli anni precedenti.
è un consorzio formato da investitori e manager con una solida esperienza in business, gaming e operations. Il 50% della partecipazione è detenuto dal gruppo Goldrush, quotato alla JSE, mentre il resto è in mano a Bellamont Gaming e Zungu. I preparativi sono già in corso per entrare in attività da giugno 2026.
La tecnologia sarà fornita da Genlot, azienda cinese selezionata da Sizekhaya. Tembe ha sottolineato: “Il Sudafrica ha fatto jackpot con Sizekhaya. La nostra lunga esperienza nel settore del gaming e il team di esperti che abbiamo riunito, animati da una visione chiara per una lotteria più efficace al servizio di cause sociali, faranno crescere l’impatto positivo della lotteria.”
“Anche la scelta del nostro partner tecnologico è stata strategica: volevamo ridurre al minimo il flusso di valuta estera in uscita.”
Combinando know-how locale e tecnologia internazionale, Sizekhaya punta a creare una piattaforma moderna: sistemi retail rinnovati, canali digitali più performanti e nuovi giochi pensati per aumentare l’engagement dei giocatori.
Con una licenza della durata di otto anni, Sizekhaya avrà il tempo necessario per implementare tutte le sue innovazioni. Gli investitori osserveranno attentamente vendite di biglietti e performance tecniche, mentre la società civile monitorerà l’utilizzo dei fondi destinati a cause benefiche. Le autorità regolatorie, invece, vigileranno soprattutto sulla consegna finale della proprietà intellettuale.
Nel frattempo, Ithuba continuerà a gestire la lotteria fino a maggio 2026, secondo l’accordo attuale. Il governo proseguirà nel ricevere i contributi previsti fino a quella data. Ma nel 2034 il Sudafrica potrebbe essere pronto a gestire completamente da solo la propria lotteria nazionale, senza bisogno di bandi futuri. La promessa di Sizekhaya di cedere la proprietà intellettuale segna un passaggio cruciale, aprendo la strada a un nuovo modello di gestione pubblica per uno degli asset più rilevanti del Paese.