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La Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento che estende di un anno – fino al 29 agosto 2026 – la scadenza della delega al Governo per la riforma fiscale, inizialmente fissata al 29 agosto 2025. Contestualmente, viene prorogata al 31 dicembre 2026 la scadenza per i decreti legislativi attuativi e correttivi, inclusi quelli destinati al riordino del gioco fisico.
La notizia è stata confermata in sede parlamentare dal senatore , presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, che durante la prima seduta in Commissione a Palazzo Madama ha sottolineato come la proroga sia stata “necessaria per tener conto dello slittamento dei tempi relativi alla delega sulla raccolta di scommesse attraverso la rete fisica”. Una dichiarazione che riflette il clima di cautela istituzionale, ma anche l’urgenza di un intervento sistemico che metta ordine in un comparto ancora normativamente frammentato.
L’emendamento apporta novità sostanziali ai criteri direttivi della delega: il termine “diminuzione” riguardo ai limiti di giocata e vincita viene sostituito da “revisione”, introducendo un approccio più flessibile da parte del Governo. Inoltre, viene estesa la disciplina sanzionatoria a tutte le violazioni dell’ecosistema dei giochi pubblici, andando oltre il solo comparto online.
Questi cambiamenti indicano una volontà politica di rendere il quadro regolatorio più adattabile alle esigenze del settore, senza però rinunciare al controllo pubblico.
Con l’approvazione alla Camera, avvenuta il 16 luglio con 159 voti favorevoli, il testo è ora al vaglio del Senato e sarà discusso in Aula il 6 agosto. Il senatore Garavaglia, nel calendarizzare i lavori, ha evidenziato anche il ruolo della Conferenza delle Regioni, che ha chiesto maggior coinvolgimento e tempistiche più distese per valutare l’impatto del riordino sulle realtà territoriali.
Il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione è stato fissato per il 5 agosto alle ore 20.
Rischi. Il prolungarsi dell’incertezza normativa rappresenta un serio ostacolo alla pianificazione strategica degli operatori del gioco fisico. Sale scommesse, corner sportivi e VLT continuano a operare in un contesto normativo precario, spesso in regime di proroga. Inoltre, la concorrenza con il gioco online – già soggetto a un parziale riordino – rischia di accentuare lo squilibrio competitivo.
Opportunità. Il nuovo orizzonte temporale potrebbe rivelarsi un’occasione preziosa per riformare organicamente il comparto. Il riordino del gioco fisico, se ben progettato, può favorire l’introduzione di tecnologie avanzate – dai sistemi cashless al riconoscimento biometrico – rafforzando la tracciabilità e la tutela del giocatore. L’obiettivo deve essere quello di garantire sostenibilità economica, responsabilità sociale e stabilità normativa.
Resta cruciale il tema delle concessioni. Il Parlamento si appresta a definire criteri e modalità per l’assegnazione delle licenze, auspicabilmente attraverso gare pubbliche trasparenti e in linea con il diritto europeo. In tal senso, lo stesso Massimo Garavaglia ha auspicato “un impianto di regole chiaro, che garantisca continuità erariale ma anche equità concorrenziale”.
La governance del gioco pubblico necessita di una regia unificata. L’attuale frammentazione tra ADM, , Regioni e altri enti rende inefficace il controllo del settore e rallenta qualsiasi iniziativa di modernizzazione.
La proroga della delega fiscale, se letta esclusivamente come rinvio tecnico, rischia di alimentare l’inerzia normativa che affligge da anni il comparto del gioco fisico. Ma se interpretata come una finestra strategica, può rappresentare il punto di svolta per definire un nuovo modello di gioco pubblico in Italia: più moderno, più responsabile, più sicuro.
La sfida che attende il Parlamento – e in particolare la Commissione presieduta da Garavaglia – non è solo normativa, ma culturale e industriale. Si tratta di decidere se continuare a gestire il gioco pubblico con logiche emergenziali o costruire finalmente un sistema stabile, equo e tecnologicamente avanzato.
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