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Malta, uno dei principali hub europei per il gioco online, torna al centro dell¡¯attenzione politica e istituzionale a Bruxelles. L¡¯eurodeputato tedesco , appartenente al gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, ha presentato una nuova alla Commissione Europea, chiedendo chiarimenti su due aspetti strategici e controversi: da un lato, la forte concentrazione di societ¨¤ di gioco con sede nell¡¯isola; dall¡¯altro, l¡¯effettiva compatibilit¨¤ della normativa maltese sul gioco con il diritto dell¡¯Unione.
Il momento non ¨¨ casuale: la ha appena avviato una procedura formale d¡¯infrazione contro Malta per presunta violazione delle regole comunitarie in materia di cooperazione giudiziaria. La questione sollevata da Freund si inserisce cos¨¬ in un contesto pi¨´ ampio, che coinvolge diritto, economia e la governance del settore iGaming in Europa.
Per comprendere appieno la situazione attuale, ¨¨ utile richiamare il ruolo storico che Malta ha avuto nello sviluppo dell¡¯industria del gioco online in Europa. L¡¯isola ¨¨ stata tra i primi Paesi a dotarsi di una normativa specifica, trasparente e strutturata per regolare le attivit¨¤ di gaming a distanza. In un momento in cui gran parte degli Stati membri adottava posizioni ambigue o fortemente restrittive, Malta offriva agli operatori certezza giuridica e un ambiente favorevole allo sviluppo tecnologico.
Questo vantaggio normativo ha attratto centinaia di imprese europee, dando vita a una concentrazione significativa di operatori con licenza maltese (oggi sono 321 le aziende autorizzate a Malta). Si tratta di un fenomeno che ha accompagnato la crescita dell¡¯economia digitale dell¡¯isola e che ha reso Malta uno dei punti di riferimento a livello globale per il settore. Tuttavia, secondo l¡¯eurodeputato Freund, tale concentrazione solleva oggi interrogativi legittimi sul piano della trasparenza, della concorrenza e della coerenza con le regole del mercato unico.
Nel testo presentato a Bruxelles, Daniel Freund chiede formalmente alla Commissione Europea se vi siano societ¨¤ di gioco con sede legale a Malta che abbiano beneficiato di fondi europei, sia attraverso programmi a gestione diretta che indiretta. Si tratta di una questione delicata, che tocca il tema dell¡¯allocazione di risorse pubbliche a soggetti che, secondo l¡¯interrogante, potrebbero operare in un contesto giuridico discusso.
Freund chiede inoltre spiegazioni sui tempi lunghi impiegati dalla Commissione per valutare la legittimit¨¤ del quadro normativo maltese, sottolineando che l¡¯analisi del cosiddetto Bill 55 ha richiesto quasi due anni. Il parlamentare europeo invoca maggiore trasparenza e chiede che siano resi pubblici gli scambi scritti tra la Commissione e il governo maltese relativi a questo caso.
Il cuore giuridico della questione ruota attorno al disegno di legge noto come ¡°Bill 55¡±, approvato nel 2023. Questo provvedimento ha introdotto l¡¯articolo 56A nel Gaming Act maltese, una norma che consente ai tribunali locali di respingere sistematicamente l¡¯applicazione di sentenze civili e commerciali emesse da corti di altri Stati membri, quando coinvolgono operatori del gioco d¡¯azzardo con licenza maltese.
Secondo la Commissione Europea, questa disposizione compromette la cooperazione giudiziaria e viola il Regolamento Bruxelles I, che garantisce la libera circolazione delle decisioni giudiziarie tra Stati membri. In particolare, Bruxelles accusa Malta di abusare della clausola di ¡°ordine pubblico¡±, trasformandola in una protezione automatica e indiscriminata per le imprese del settore.
A fronte della procedura d¡¯infrazione annunciata dalla Commissione, la ha prontamente risposto, respingendo le accuse e riaffermando la legittimit¨¤ del proprio sistema regolatorio. Secondo la MGA, il Bill 55 non introduce una nuova forma di immunit¨¤, ma si limita a codificare una linea giuridica gi¨¤ esistente, fondata su una legittima interpretazione del concetto di ordine pubblico.
La MGA ha inoltre ricordato che il sistema maltese si basa sul principio del ¡°point-of-supply¡±, in cui le imprese autorizzate a Malta possono offrire servizi transfrontalieri nel rispetto delle normative europee. Malta, a detta dell¡¯ente regolatore, ha sempre promosso la tutela del giocatore, il gioco responsabile e la conformit¨¤ con i principi dell¡¯Unione. Le vere violazioni del diritto europeo, secondo questa visione, sarebbero da attribuire alle normative troppo restrittive di alcuni Stati membri.
La norma contestata ¨¨ nata in risposta a una crescente ondata di cause legali, soprattutto in Austria e Germania, dove diversi tribunali hanno ordinato il rimborso delle perdite subite dai giocatori, sostenendo che alcuni operatori non fossero autorizzati a operare nei rispettivi mercati. In molti casi, le sentenze hanno dato origine a una filiera parallela di servizi legali, con consulenze gratuite, finanziamenti alle controversie e campagne di massa.
Malta ha visto in questo fenomeno una minaccia per la stabilit¨¤ del proprio sistema normativo, ritenendo tali contenziosi ¡°ingiusti¡± o strumentali. Tuttavia, per la Commissione, il Bill 55 non pu¨° giustificarsi come misura difensiva: mina le fondamenta giuridiche dell¡¯Unione e compromette la fiducia reciproca tra gli Stati.
L¡¯interrogazione di Daniel Freund si inserisce cos¨¬ in una fase cruciale per il futuro del gaming in Europa. Non si tratta soltanto di valutare la conformit¨¤ di una singola norma, ma di riflettere su come armonizzare le politiche regolatorie in un settore ormai globale e interconnesso. La leadership normativa esercitata da Malta per oltre due decenni ¨¨ ora sotto esame, non solo per la sua efficacia economica, ma anche per la sua compatibilit¨¤ giuridica.
Il fatto che cos¨¬ tante aziende abbiano scelto Malta come base operativa ¨¨ il risultato di una strategia pionieristica, non di una distorsione artificiale del mercato. Ma oggi l¡¯isola si trova a dover riaffermare la legittimit¨¤ del proprio modello, dimostrando che la tradizione di regolazione anticipatrice pu¨° convivere con le regole comuni dell¡¯Unione.
Nei prossimi mesi, la risposta formale di Malta alla Commissione e le eventuali evoluzioni giudiziarie presso la Corte di Giustizia dell¡¯UE saranno decisive. In ballo non c¡¯¨¨ solo una norma, ma l¡¯equilibrio tra sovranit¨¤ regolatoria, concorrenza leale e integrazione giuridica in uno dei settori pi¨´ dinamici dell¡¯economia digitale europea.
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