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Gioco responsabile: 2.500 cm² di legalità, nuova campagna As.Tro per difendere il gioco responsabile

Tony Colapinto
Scritto da Tony Colapinto

Nel panorama attuale del gioco pubblico, spesso oggetto di polemiche e stereotipi, ha deciso di lanciare un segnale forte, chiaro e propositivo. Lo fa attraverso una campagna dal titolo evocativo: “2.500 centimetri quadrati di legalità”, sviluppata insieme all’agenzia Cui Prodest. L’obiettivo è affermare con determinazione che il gioco legale è uno spazio di responsabilità, trasparenza e presidio dello Stato, non una zona grigia da combattere o rimuovere.

La superficie fisica occupata da una slot machine o da un apparecchio da intrattenimento, quei 2.500 cm², diventa simbolo di uno spazio regolato, autorizzato, controllato dalle autorità competenti. Dove c’è gioco legale, c’è tracciabilità, c’è vigilanza, ci sono regole condivise. Dove quel perimetro viene abbandonato, cresce il rischio di illegalità e isolamento sociale per il giocatore.

Legalità, regole e alleanza sociale

A raccontare il senso profondo della campagna è , managing partner di Cui Prodest e ideatore del progetto di comunicazione. Le sue parole sintetizzano perfettamente il messaggio:

“Dentro quei 2.500 cm quadrati c’è lo Stato, ci sono i concessionari, ci sono le regole. Davanti a un apparecchio legale il giocatore sa a cosa va incontro, davanti a un apparecchio illegale il giocatore è solo. C’è una piattaforma di dialogo tra i concessionari all’interno di As.Tro e il giocatore sul gioco responsabile”.

Questa dichiarazione riflette il cuore della campagna: trasformare gli spazi fisici del gioco lecito in punti di contatto tra istituzioni, operatori e cittadini, per promuovere una cultura condivisa della responsabilità.

Il sito “Centimetri di Legalità”: informazione e prevenzione

A supporto della campagna, As.Tro ha lanciato un sito web dedicato: . Qui è possibile approfondire i principi del gioco responsabile, comprendere il valore della legalità nel settore e scoprire come distinguere l’offerta lecita da quella sommersa. Il sito rappresenta uno strumento di divulgazione prezioso, pensato per tutti gli stakeholder: giocatori, famiglie, esercenti, amministratori locali e giornalisti.

Tra i contenuti più significativi del sito spicca una guida chiara e accessibile per promuovere il gioco sano e consapevole. Viene ribadito che il gioco deve essere vissuto come forma di intrattenimento, non come strumento per guadagnare. Viene inoltre sottolineata l’importanza di non rincorrere le perdite, di non chiedere denaro in prestito per giocare, e di non utilizzare il gioco come via di fuga nei momenti di solitudine o fragilità. Solo quando si è lucidi e consapevoli, è possibile accedere a questa attività in modo equilibrato.

La battaglia quotidiana degli operatori per il gioco legale

Uno degli aspetti più importanti della campagna è la valorizzazione del lavoro silenzioso e spesso ignorato degli operatori del gioco legale. I gestori di apparecchi da intrattenimento, nonostante i pochi strumenti a disposizione, si impegnano ogni giorno per proteggere il giocatore e garantire un’offerta regolamentata. Questo significa aderire a codici etici, investire in formazione, rispettare limiti e orari, informare i clienti sulle regole e sulle probabilità di vincita.

Mentre l’offerta illegale agisce nell’ombra, senza controllo né responsabilità, l’offerta legale costruisce fiducia. La campagna As.Tro dimostra che il gioco può essere parte integrante di un modello sociale fondato sulla legalità e sul rispetto della persona, se gestito con serietà, trasparenza e professionalità.

Verso una cultura del gioco consapevole

“2.500 centimetri quadrati di legalità” non è solo una campagna di sensibilizzazione. È un manifesto civile, un invito a superare pregiudizi e ad affrontare con lucidità il tema del gioco pubblico. As.Tro non chiede immunità, ma chiede equità: che si riconosca il valore degli operatori che rispettano la legge e che si costruisca una rete stabile tra istituzioni, società civile e concessionari.

In ogni centimetro quadrato di un apparecchio legale c’è lo Stato, ci sono le regole, c’è la possibilità di giocare in sicurezza. Ma soprattutto, c’è la possibilità di non lasciare solo il giocatore, di proteggerlo con strumenti adeguati e con una narrazione più giusta, lontana dalla facile demonizzazione.

In un’Italia che vuole davvero tutelare i cittadini, anche quei 2.500 cm² contano. Perché là dove si spegne la legalità, si accende sempre qualcos’altro. E spesso, è molto più pericoloso.


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