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Negli ultimi anni, il gioco online in Europa ha subito una trasformazione silenziosa ma profonda. A guidare questa evoluzione sono le nuove normative sul gioco responsabile, che stanno riscrivendo le regole del settore. L’obiettivo comune è chiaro: tutelare i giocatori e rendere più sicuro l’ambiente digitale in cui milioni di persone si intrattengono ogni giorno. Ma se il traguardo è condiviso, le strade per raggiungerlo non lo sono affatto.
Nel 2025, due Paesi dell’Europa orientale hanno fatto notizia per le loro riforme: Bulgaria e Lituania. Entrambi hanno introdotto nuove leggi per regolamentare il gioco online, ma lo hanno fatto con approcci diametralmente opposti. E proprio questo confronto permette di capire meglio come l’Europa stia affrontando, in modo disomogeneo ma coerente, una delle sfide più complesse del settore iGaming.
La Bulgaria ha scelto la strada dei limiti numerici e delle soglie obbligatorie. Il progetto di legge, attualmente in fase di standstill presso la Commissione Europea, prevede un insieme di regole precise e non negoziabili. Viene stabilito, ad esempio, un limite massimo di tempo che un utente può trascorrere su un sito di gioco online: quattro ore per gli adulti, solo due per i giovani sotto i ventiquattro anni.
Non solo il tempo, ma anche le perdite economiche vengono regolamentate. Nessun giocatore può perdere in un giorno più di dieci salari medi mensili; per i più giovani, il tetto è dimezzato. Se si superano queste soglie, il sistema blocca l’accesso al gioco per sette giorni e registra l’utente come persona vulnerabile.
L’intento è chiaro: prevenire i comportamenti compulsivi e proteggere le categorie più fragili con misure drastiche. La responsabilità dell’operatore si limita all’applicazione tecnica delle regole, senza margini discrezionali.
A differenza della Bulgaria, la Lituania ha preferito un approccio più morbido e orientato alla prevenzione. Qui il gioco online viene regolato attraverso un sistema di controllo interno affidato agli operatori. Ogni azienda deve monitorare il comportamento dei propri utenti, individuare segnali di rischio, offrire informazioni preventive e formare il proprio personale.
Non esistono limiti rigidi né soglie predefinite. Il sistema si basa sull’idea che il rischio possa essere identificato prima che diventi un problema, e che la responsabilità non ricada solo sul legislatore, ma anche su chi offre il servizio.
Questa visione è più flessibile, ma richiede tecnologie avanzate, investimenti in formazione e una cultura aziendale attenta al benessere dell’utente.
Bulgaria e Lituania non sono casi isolati. Il gioco online in Europa è al centro di un processo normativo diffuso che coinvolge numerosi Paesi. Il Regno Unito, ad esempio, ha introdotto limiti alle puntate sulle slot e un prelievo obbligatorio per finanziare le cure legate al gioco patologico. L’Irlanda ha lanciato la sua autorità nazionale per il gioco, vietando la pubblicità in fasce orarie sensibili e imponendo contributi obbligatori agli operatori.
Anche Malta, patria europea dell’iGaming, ha rinforzato il concetto di “duty of care”, imponendo agli operatori l’obbligo di identificare i giocatori a rischio e intervenire in tempo utile. In Germania, il quadro regolatorio è tra i più severi, con vincoli stringenti su slot, depositi e licenze. La Francia, infine, sta cercando di bilanciare il ruolo dei monopoli statali con l’ingresso di operatori privati autorizzati, in un’ottica di maggiore concorrenza e trasparenza.
Nonostante le differenze nazionali, emerge una chiara tendenza: l’Europa vuole garantire un gioco online sicuro, sostenibile e controllato. La tutela dell’utente non è più un’opzione etica, ma un requisito regolamentare.
Queste trasformazioni pongono nuove sfide per tutti gli attori del settore iGaming. Gli operatori devono adeguare le loro piattaforme tecnologiche, implementare sistemi di tracciamento, migliorare la trasparenza e offrire supporto informativo ai propri utenti.
In Bulgaria, servirà allinearsi a limiti automatici e preimpostati. In Lituania, sarà necessario sviluppare strumenti avanzati di rilevamento dei comportamenti a rischio. Nei Paesi dove la normativa si sta evolvendo, come Regno Unito e Irlanda, l’attenzione si concentra sulla pubblicità e sulla gestione del rischio economico.
In ogni caso, la capacità di adattarsi velocemente ai nuovi scenari normativi sarà un fattore competitivo decisivo. Chi riuscirà a coniugare compliance, responsabilità e innovazione potrà rafforzare la propria posizione in un mercato sempre più regolato e selettivo.
Il gioco online in Europa sta entrando in una nuova fase. I modelli normativi si stanno moltiplicando, ma convergono verso una visione comune: quella di un iGaming più consapevole, più sicuro e più rispettoso dell’utente.
La Bulgaria, con il suo impianto normativo fondato su limiti precisi e interventi automatici, rappresenta un approccio rigido ma efficace nel contenere i rischi. La Lituania, con la sua fiducia nella responsabilità degli operatori, propone invece un modello di collaborazione tra pubblico e privato.
Entrambe le strade, seppur diverse, contribuiscono a disegnare una nuova geografia del gioco online in Europa. Una geografia che si basa su protezione, trasparenza e sostenibilità. È qui che si giocherà il futuro del settore.
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